No more life

Il simpaticone

Martedì mattina,
ore 5.45, la sveglia come al solito.
alle ore 6.00 sono per strada con micropile tuta e scarpe da ginnastica,
un po’ di stretching e via con una corsettina leggera,
giusto per svegliarsi un po’,
sì perchè a quell’ora anche se sono in piedi il mio cervello è decisamente off line.
Dopo pochi minuti passo nei pressi di una fabbrica da dove gli operai stanno uscendo, è finito il turno di notte, penso, e continuo a correre senza preoccuparmene.
Percorro pochi metri e da dietro sento una voce che dice in tono canzoniero “oh! che voglia che ho di correre!”.
Ebbene, non mi sono neppure girato ma voglio spendere alcune parole in merito ai pensieri post esclamazione.
1) Ma pensa tu questa testa di c…o
2) Ma tu, povero defic… che conduci una vita di m… quasi come la mia ma senza renderti conto che oltre a condurla, tu sei anche parte di essa?  (leggere pezzo di m…)
3) Lo sai cosa stai rischiando? Lo sai che la forza per correre nelle maratone mi viene dalla rabbia che ho in corpo e che se per tua disgrazia torno indietro c’è l’effettivo rischio che io possa passare dei guai per aver tirato il tuo sciacquone? (leggere ho messo fine alla inutile esistenza della cacchetta)
4) Meglio aumentare il passo prima che succedano dei casini, ne ho già abbastanza dei miei, grrr…
Bene, quel giorno il mio solito giro mattutino l’ho finito con dieci minuti dico dieci di anticipo.

A volte credo che le persone aprano bocca solo per dare aria ai denti,
fatto stà che esternamente non ho fatto una piega, ho finto di non sentire ed ho continuato a correre, impassibile, consumando energie insieme alla rabbia, quindi pensandoci bene, tutto nella norma.


fine giornata:
Mi sento stanco, chissà perchè 😀

 
Il simpaticoneultima modifica: 2008-01-17T11:08:21+01:00da
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