Le tre amiche

Sognavo, ieri notte,
facevo uno strano sogno, ma che è rimasto chiaro e nitido nella memoria,

    sognavo una tigre, bella e fiera, che attraversava la savana sotto il sole. Non sò se stesse solo passeggiando o se stesse cercando una preda, di certo aveva un portamento regale, come si addice appunto ad una tigre giovane e piena di vita.
    Nel suo cammino, poco più avanti, si stagliava verso il cielo uno splendido albero, dalla corteccia rugosa sì, ma così verde e robusto da poter quasi sentire la forza della vita che scorreva in lui. Il suo splendore era tale che pareva quasi che il sole evitasse di colpirlo, un po’ per rispetto ed un po’ per non sciupare tale meraviglia, e lì tutto intorno, grazie alla sua presenza, la vita sembrava più viva, più colorata, e sicuramente più fresca sotto le sue fronde.
    Davanti a tale meraviglia la tigre si fermò e decise che quello sarebbe stato un albero amico, al quale recarsi quando ci sarebbe stato bisogno di refrigerio e conforto, insieme al quale passare dei bei momenti.
    Questo sognavo ma non solo, ed in fondo si sà, i sogni non hanno regole, e per questa loro bizzarra caratteristica sono speciali, come speciale era la fanciulla che stava arrivando, anch’essa come le due precedenti creature aveva qualche cosa di speciale, di magico, un portamento libero e fiero, quasi selvaggio. A vederla sembrava non avesse mai avuto modo di attraversare quei luoghi, ma non era impaurita, tutt’altro, sembrava felice di scoprire cose nuove. Si avvicinò all’albero, vide la tigre che la guardava incuriosita, senza temere le si avvicinò e le offrì un caffè. Strano sogno, lo ammetto, ma i sogni hanno sempre una piccola parte di verità.

Ciao tesori