Cippete

Che storia!

Questa mattina andando al lavoro, chiacchiero un po’ al telefono con un’amica, poi dato che percorro una strada di “quasi” montagna la linea immancabilmente cade, e va be’, la richiamerò un’altra volta…penso.
Nooo, non stavo guidando e telefonando! Cosa potrebbe far credere questo? Ho il pilota automatico no? La mia macchinina ha solo 14 anni, è supertecnologica! Hihihi
Va be’, comunque…ero lì che pensavo al più ed al meno, e la matematica insegna che più x meno = meno, quindi non pensavo hehe, quando vedo una piccola figura in mezzo alla strada.
Al principio non ci faccio caso, è sulla curva e le passo accanto, ed è proprio quando mi avvicino che riconosco in quella sagoma un pettirosso. Il mio primo pensiero è stato “che caXXo ci fai lì? Vuoi suicidarti?”. Niente, le auto gli passavano a pochi centimetri e lui fermo, impassibile…boh!
Ammetto che non mi sono fermato, al momento, poi mi è venuto in mente un episodio analogo, al quale ho assisitito qualche mese fa, con protagonista un fagiano. Anche allora non mi ero fermato, e la sera al ritorno lo ritrovai a far parte del manto stradale, non senza dispiacermi molto di questo. Appunto questo pensiero mi ha convinto a girare la macchina e ritornare indietro, sperando di poter fare qualche cosa.
Ebbene, il folle pettirosso era ancora lì, fermo impassibile in mezzo alla strada. Parcheggio al volo in un vialetto lì accanto e facendo attenzione al traffico mi avvicino all’aspirante suicida. Con non poca sorpresa, un po’ di emozione e di perplessità, tendo la mano per afferrarlo e questo non oppone resistenza, si lascia raccogliere ed adagiare sul sedile del passeggero. Ha il becco con la punta spezzata ed un po’ di sangue, non molto per fortuna, tutto sommato mi sembra messo bene, le ali ed il resto non hanno problemi.
Ripartiamo, io ed il mio nuovo amico, verso il lavoro. Lui sta lì, fermo sul sedile, seguendo le curve col corpo, come un vero navigatore da rally, io ogni tanto lo guardo pensando che il sedile è a rischio, che probabilmente presto farà qualche cosa di poco gradevole…eccolo là, l’ha fatto hihihi…e va be’, ho la foderina da lavare, non importa.
Ad un certo punto, dopo diversi minuti in cui è rimasto lì a fissarmi, spicca il volo e fa un breve giro dell’abitacolo per poi posarsi sulla mia spalla destra…che tenero! Penso.
Vorrei che questo viaggio non finisse mai, ecco, la strada statale è finita, inizia la tangenziale, pare che il compagno di viaggio senta le variazioni di velocità, spicca un altro breve volo per tornare a posarsi sul collo del mio giaccone. Felice e preoccupato penso “non vorrai lasciare un altro ricordino vero?” hehe, questa volta mi è andata bene, niente sorprese ed intanto siamo arrivati.
Nel fermarmi questo spicca il volo e tenta in tutti i modi di uscire, come se al parco giochi fosse finito il turno sulla giostra, ma quando gli apro la portiera per lasciarlo andare questo fa di tutto tranne che uscire…boh! Allora lo prendo e lo porto con me in ufficio, guardandolo bene ho visto che ha ancora attaccato il pezzettino di becco spezzato ma in una posizione che gli impedirà sicuramente di continuare a mangiare. Cercando di non fargli male più del necessario, con due dita gli blocco il collo e con un piccolissimo cacciavite armeggio un pochino fino a quando fortunatamente, riesco a togliere il pezzettino di becco, con qualche protesta del proprietario ma, è per il suo bene.
Assicuratomi che tutto il resto è a posto, apro la finestra, apro lentamente la mano e … cippete! Il mio nuovo amico se ne va per sempre svolazzando. L’essere consapevole che non lo rivedrò mai più mi fa venire in mente Vane, ma quella è un’altra storia.
Addio cip