Sono a pezzi…piccoli piccoli

Ieri sono uscito per la prima volta con i partecipanti al corso avanzato di scialpinismo al quale sono iscritto.
E’ stata una giornata particolare, il tempo non era granchè, la visibilità era poca ed i fiocchi di neve cadevano copiosi, ma tutto sommato non è andata male.
Siamo stati seguiti uno ad uno da un maestro di sci che aveva il compito di correggere le nostre eventuali imperfezioni nella discesa sia in pista che fuoripista, e devo dire che mi aspettavo di peggio, ce la siamo cavata tutti discretamente, chi più chi meno.
A fine lezione, visto che avevamo lo skipass valido ancora per alcune ore, ne abbiamo approfittato per fare qualche discesa in libertà, sia sulle piste che in mezzo agli alberi sui pendii lì intorno.
Ogni tanto qualcuno cadeva ma non c’è da stupirsi, è una cosa quasi normale se si considera che il livello di difficoltà di questo modo di sciare è veramente elevato.
Tra un volo e l’altro, non che ne abbia fatti poi molti ma due o tre sì, me ne è capitato uno di quelli che da anni non facevo, e per di più in pista, dove in teoria doveva essere più semplice…cheffiguraaa, e chemmaleee hehe, vabbè.
Il fatto è che scendendo lungo una pista abbastanza stretta, ad una velocità non proprio moderata, mi sono trovato di fronte ad un paio di snowboarder evidentemente in difficoltà e guarda te che fortuna, evidentemente in rotta di collisione col sottoscritto.
Al momento ho semplicemente provveduto a modificare la mia traiettoria in modo da aggirarli passandogli ad una buona distanza, ma loro, che degli altri sciatori proprio non se ne curavano, non si sono neppure accorti del mio arrivo ed hanno pensato bene di invertire la loro traiettoria proprio mentre io, ormai sicuro che mi avessero visto, stavo passando proprio lì accanto.
Be’, non è la prima volta che mi capita e so perfettamente come fare per evitare certi personaggi, il guaio è che gli sci che utilizzavo non essendo miei, avevano una regolazione dell’attacco piuttosto morbida, fatta per resistere ad uno sforzo di gambe decisamente inferiore al mio, morale della favola, mi sono trovato in piena curva senza uno sci, e di sicuro con certe velocità e certe pendenze non è molto salutare, no, neanche un po’.
Da quel momento in poi non ricordo bene cosa è successo, ricordo solo che strisciavo sulla neve con una racchetta da sci che mi picchiava nel costato e che mi toglieva il fiato, e senza fiato sono rimasto per molti secondi, non so bene quantio ma mi è sembrato un’eternità. Temevo di non riuscire più a riprendere a respirare, riuscivo solo ad espirare ma non ad inspirare, a causa della forte fitta che provavo. Poi, piano piano, sono riuscito a fare il primo brevissimo respiro, piano piano, cercando di non dilatare troppo la cassa toracica, perchè se per sbaglio provavo a fare un respiro più lungo sentivo un dolore lancinante al costato.
Nel frattempo erano arrivati anche gli altri partecipanti, chi si ocupava del recupero dello sci, chi di vedere se ero ancora intero, ecc..
Per non farli preoccupare troppo, malgrado non riuscissi più a muovermi dal dolore, li ho rassicurati dicendo che era tutto a posto. A posto un cavolo! Pensavo, ma facevo finta di niente 😛 Mi sono sganciato anche l’altro sci e mi sono messo a sedere nella neve, rivolto a valle, pensando a come recuperare le forze per rialzarmi cercando di vincere il dolore.
Poi stringendo i denti ho sistemato gli sci nella neve, ci sono salito sopra e siamo ripartiti, io piano piano, finchè arrivato a valle mi sono fermato avvisando il gruppo che per me la giornata finiva così.
La sera in ospedale mi hanno detto che non c’era nulla di rotto, quindi ora, anche se faccio sempre fatica a respirare dal dolore, sono più tranquillo e non vedo l’ora di ritornare a sciare, magari in neve fresca dove se cadi ti fai decisamente meno male. Per ora però, devo solo pensare a farmi passare questo fastidiosissimo dolore che non mi permette neppure di soffiarmi il naso…uffa!
Sono a pezzi…piccoli piccoliultima modifica: 2009-02-02T13:42:01+01:00da nerofazer
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